• Il mio approccio all’allenamento personalizzato

    Personal Training • 24 Feb 2021

    il mio studio è uno straordinario intreccio di storie e di persone. Io ho il compito importante di impostare le linee guida di ogni percorso individuale, ed è una cosa che mi piace sempre tantissimo.
    Immagino che, a questo punto, il personal trainer perfetto scriverebbe un post dal titolo “ti spiego il mio metodo”, dove in 4-5 punti scriverebbe le sue regolette valide per tutti.
    Se, leggendomi qui stai imparando a conoscermi, saprai che sono un tipo allergico alle regole universali, ai percorsi standard e ai pacchetti di allenamento preconfezionati.
    E dunque? Provo a spiegarti come la penso!

    Offrire di più di quanto ci si aspetta

    Sono convinto che non esista un vero e proprio metodo da seguire nell’approccio al cliente.
    Attenzione, non sto dicendo che improvviso il mio lavoro! In questi anni a contatto con persone di età e bisogni diversi ho maturato con chiarezza un obiettivo: chi si rivolge a me deve avere indietro di più di quanto si aspetta.
    Di solito chi vuole allenarsi con un personal trainer ha in mente un risultato che considera importante, o che ha visto e apprezzato da qualcuno. Questa aspettativa è il motore che spinge le persone al movimento, ma non permette di avere uno sguardo globale su di sé.
    Il mio compito è usare il punto di vista esterno e professionale per restituire alla persona un valore aggiunto formato da tanti dettagli che non balzano all’occhio, ma che reputo importanti dal punto di vista fisico.
    Oltre a proporre esercizi mirati per le condizioni fisiche e gli obiettivi individuali, è fondamentale accompagnare la persona a imparare i movimenti corretti e il controllo del corpo, utile per apprezzare tutti i miglioramenti e i piccoli passi del percorso intrapreso. È un bagaglio di conoscenze che si porterà dietro e che cambierà il suo modo di sentire il corpo e valutare il movimento.

    Sono utile se ti insegna a fare a meno di me

    L’obiettivo finale, sempre, è fare in modo che si possa fare a meno di me.
    Non mi fraintendere, mi piace il mio lavoro e avere persone che si affidano a me è motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma non dormirei sonni tranquilli se l’unico mio scopo fosse quello di riempire l’agenda rendendo i clienti dipendenti dall’allenamento insieme.
    Il mio lavoro funziona quando il cliente finisce il suo percorso con delle conoscenze che non si aspettava di acquisire e che gli consentono di andare avanti da solo, magari con qualche richiamo ogni tanto, ma comunque da solo.
    Ragiono sempre in termini di percorso perché progetto una serie di azioni che iniziano in un punto e finiscono in un altro, possibilmente più avanti e più solido.

    Il pacchetto di sedute non è l’unità di misura che utilizzo perché, nella mia ottica, è rigido e limitativo.
    Propongo alla persona di intraprendere un cammino verso un obiettivo di cambiamento fisico e mentale, nel modo di considerarsi, di affrontare le sfide, i dolori.

    L’attività fisica si trasforma da strumento per raggiungere un risultato fisico visibile e quantificabile a uno stile di vita interiorizzato, che dice molto di noi e di come vogliamo vivere.

    Proviamo a tracciare il tuo percorso?

    Per immaginare il tuo percorso di allenamento personalizzato è importante confrontarci.
    Il passo fondamentale è una call per conoscerci e capire le tue esigenze, il punto di arrivo che vorresti raggiungere, eventuali limiti fisici e patologie. Ti proporrò di svolgere alcuni test fisici in videochiamata (senza pressioni o ansia da prestazione!) importanti per fissare le tappe e il contenuto dell’allenamento.
    Le discriminanti che guidano la mia valutazione sono:

    • Quali attività ti piacerebbe fare
    • Che budget hai a disposizione
    • Che grado di autonomia hai nello svolgere gli esercizi e di che tipo di affiancamento hai bisogno
    • Quanto tempo hai a disposizione
    • Quale obiettivo vuoi raggiungere (per esempio, vorresti imparare e perfezionare alcuni aspetti per proseguire da solo o avere un affiancamento a lunga durata e bassa frequenza?)

    Di solito consiglio un percorso iniziale di 5 incontri anche a chi ha un obiettivo a lungo termine, per capire se si lavora bene insieme e se ci sono le basi per continuare. L’ultima cosa che voglio è legare le persone con dei pacchetti impegnativi: è il miglior modo per rendere indigesto l’allenamento.
    Se pensi che questo approccio possa fare al caso tuo contattami: questa fase di valutazione è gratuita e non vincolante, e sarò felice di ascoltarti!

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