Nonostante sia stato un pessimo studente per tutta la mia adolescenza (ma si sa, quelle sono grandi parentesi), ho una predisposizione naturale e traggo enorme soddisfazione dall’apprendimento. Non solo amo imparare, ma desidero anche che questa possibilità di costante apprendimento sia garantita anche per i miei clienti.
Non ho mai pensato “questo lo so già”
Appena ultimati gli studi universitari mi sono dedicato quasi esclusivamente al calcio, dalla tecnica alla preparazione atletica, accumulando qualcosa come 6-7 corsi di formazione all’anno. Mi interessava tutto e quando qualcosa si ripeteva cercavo sempre di portare a casa qualche spunto nuovo, se non direttamente legato alla lezione andava benissimo anche dall’esperienza pratica del docente, magari raccontata in qualche aneddoto. Cercavo di capire tra le righe qual fosse il punto di vista dell’insegnante, in modo da capire cosa per lui fosse importante e quali fossero i processi logici che lo avevano portato a certe scelte.
Col passare del tempo ho allargato i miei orizzonti professionali, passando da corsi sulla prevenzione e il recupero post infortunio e ai corsi sulla postura. Mi sembrava sempre ci fosse un nesso tra gli argomenti, anche quelli dove apparentemente non ce n’erano.
E così un corso di formazione tirava l’altro.
Diventavano formatori anche i colleghi che frequentavano con me, introducendomi alle loro esperienze e aprendomi ad altri mondi. Con il fitness ipopressivo è andata esattamente così: come avevo già raccontato, durante un corso sulla ginnastica pre e post parto, una ragazza si è lamentata con il docente perché nel corso non veniva trattata una metodologia che secondo lei era fondamentale (la ginnastica ipopressiva, appunto, che né io né l’insegnante conoscevamo)
Quella piccola lamentela e la mia ignoranza in materia hanno fatto nascere in me il desiderio di approfondire portandomi a diventare istruttore di 3^ livello di Low Pressure Fitness (metodologia che si poggia sulla Ginnastica ipopressiva, quella a cui si riferiva la ragazza del corso).
In sintesi, grazie ad un corso che mi ha dato molto poco dal punto di visto della formazione ho portato a casa una metodologia molto diffusa a livello mondiale da quasi quarant’anni, ma in Italia ancora poco conosciuta anche dagli addetti ai lavori.
Sono stato fortunato a trovare nel corso questa ragazza, ma credo di essere stato l’unico ad aver approfittato di quella lamentela per aggiungere elementi alla mia conoscenza e competenza.
Come dicevo, il percorso di Low Pressure Fitness è stato un sorpresa perché mentre io ricercavo una possibilità di lavorare in modo nuovo e sensato alle problematiche post parto attraverso la ginnastica ipopressiva, mi sono ritrovato tra le mani una metodologia utilissima anche in ginnastica posturale, permettendomi di creare e proporre esercitazioni innovative anche nei miei corsi di Fitness.
Perché il Fitness Ipopressivo è diverso dai corsi di Fitness tradizionale
Quello che rende le mie sessioni di Fitness Ipopressivo di gruppo molto diverse da tradizionali corsi di fitness è infatti questa mia necessità di combinare le mie diverse competenze creando complementarità tra le esercitazioni e modificando esercizi classici in modo tale da colmare le lacune o criticità che molto spesso esistono nel fitness tradizionale.
Forza, resistenza, esplosività, coordinazione, coscienza del proprio corpo, tonificazione,…sono alcuni degli obiettivi che mi pongo quando creo i programmi di allenamento.
Ho unito il fitness alla ginnastica Ipopressiva perché non mi interessa rimanere ingabbiato in una metodologia, che, per quanto completa, sicuramente trascurare’ qualcosa su cui un’altra porrà maggiore attenzione; preferisco avere la possibilità di scegliere e creare per i miei clienti il percorsi che mantengano sempre alto il livello di apprendimento, condizione necessaria perché la noia non abbia il sopravvento e perché ci si alleni sapendo di poter ancora imparare qualcosa.
Il corso di fitness ipopressivo che propongo contiene tutto questo: la mia formazione professionale, dall’università ad oggi (…e sono passati già vent’anni), il desiderio di proporre qualcosa di profondamente utile ma anche dinamico e divertente perché’ l’obiettivo di fondo è riportare le persone al movimento, scoprendo che è possibile fare moltissime cose con il proprio corpo, anche partendo da zero, e che riuscire a farlo apre lo sguardo verso un nuovo modo di muoversi e conoscersi.